L’adolescenza oggi, il corpo come palcoscenico delle ombre collettive

Ideazione e organizzazione del corso di formazione e aggiornamento, con una relazione dal titolo: I corpi scissi, adolescenza e impossibilità di vivere.
Evento online, Aneb, Milano, 22 gennaio 2022.

Relatori:
Magda Di Renzo, psicoterapeuta, psicologo analista (ARPA; IAAP), direttrice dell’Istituto di Ortofonologia (IDO)
Alda Marini, psicoterapeuta, psicologo analista (CIPA, IAAP), esperta in psicosomatica (ANEB)
Interventi di: Daria Aleggiani Sagnotti, Pamela D’Oria, Giuliana Grippo, M. Teresa Palmas.

Ormai da alcuni anni le patologie in ambito adolescenziale hanno subito un viraggio dai disturbi del pensiero a quelli del comportamento e questo cambiamento merita una riflessione approfondita in ambito clinico per comprenderne il senso e per ripensare il nostro fare terapeutico. Come se l’evaporazione del principio maschile ci avesse posto di fronte a un processo di coagulazione del pensiero e gli “intellegibili” si fossero incarnati nel corpo o in dimensioni simbiotiche che non consentono differenziazioni. In uno scenario collettivo dismorfofobico che, attraverso il bisturi, annulla anche la minima de-formazione e che non conosce più nemmeno il colore della pelle per rincorrere “l’abbellimento” a tutti i costi, il ragazzo è costretto, a volte, a ricercare pratiche, anche dolorose, che lo differenzino dall’omologazione e che segnino il suo corpo anche andando incontro “all’abbrutimento”. Forme e azioni potenti che presentificano le zone d’ombra del sociale ed esprimono, a volte, come ultimo tentativo, la speranza di incontrare una definizione accettabile di sé e del mondo circostante. Riti iniziatici che, ignorati dal sociale, si svolgono in una dimensione solitaria con la speranza di trovare un ponte tra i territori interiori dell’anima e quelli esteriori dell’apparenza corporea. Corpi che parlano, per chi sa leggerli, di ferite profonde, come quelle inferte dal cutting o di sconfinamenti tra natura e cultura come le manifestazioni appartenenti alla ricerca di nuove identità di genere, corpi costretti a sforzi estremi o sottoposti a pratiche pericolose, corpi che cercano, attraverso condotte estreme, di riattivare quella dimensione affettivo-corporea che il mondo “solidificato” o “evaporato” degli adulti ha dissociato dimenticando che le dimensioni archetipiche devono necessariamente rimanere compresenti per assicurare un processo di trasformazione e non di trasformismo.

Maggiori informazioni: https://www.aneb.it/eventi/l-adolescenza-oggi-il-corpo-come-palcoscenico-delle-ombre-collettive